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Il Bitcoin

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Bitcoin è la prima criptovaluta creata e sicuramente è anche la più conosciuta. Sostanzialmente, bitcoin è una moneta virtuale che permette il trasferimento digitale di fondi. Fin qui nulla di nuovo, in quanto anche la maggior parte dei nostri euro e dollari ormai sono in forma digitale e sono facilmente trasferibili tramite un semplice bonifico bancario. La vera innovazione che porta con se bitcoin è la sua decentralizzazione, quindi la totale assenza di una controparte centrale che regola le transazioni.

Questo è stato possibile perché, per la prima volta nella storia, è stato risolto un problema fino a quel momento considerato irrisolvibile: il double spending, ovvero la doppia spesa. Bitcoin, per la prima volta in ambito digitale, rappresenta un bene trasferibile ma non duplicabile. Questa non è di certo una cosa di poco conto, in quanto per la prima volta si è davanti a una tecnologia digitale dove si è sicuri che chi invia un determinato dato non se ne sia tenuto anche una copia. Di conseguenza si può dire che bitcoin può essere speso una sola volta, non può quindi essere duplicato e speso una seconda volta.

Bitcoin viene presentato per la prima volta nel 2007 da un perfetto anonimo che si cela dietro lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Il 3 gennaio 2009 viene rilasciato uffialmente il codice di Bitcoin con una licenza open source - free software. Tutt’ora non sappiamo chi sia Satoshi Nakamoto, che gradualmente è uscito di scena, scomparendo definitivamente nel 2010.

Bitcoin è un registro pubblico di transazioni (ledger), un vero e proprio libro contabile distribuito (condiviso), tramite la tecnologia peer-to-peer, tra tutti i nodi facenti parte alla rete. Questo libro contabile tiene traccia di tutte le transazioni avvenute dal primo giorno a oggi, rendendole visibili e consultabili da chiunque. Questa sua caratteristica rende possibile, per la prima volta, l’assenza di un ente centrale che gestisce il libro contabile e quindi che regola le transazioni. Le transazioni avvengono in totale sicurezza grazie ad avanzati sistemi di crittografia. Le transazioni non vengono aggiornate singolarmente, ma vengono accorpate in blocchi, così da aggiornare allo stesso tempo più transazioni, riducendo così i costi della rete. Un blocco viene in media validato e agganciato alla catena di blocchi precedenti in circa 10 minuti.

Qualsiasi computer facente parte della rete può scegliere di validare le transazioni. Chi mette a disposizione la potenza computazionale del proprio computer per validare le transazioni bitcoin, prende il nome di "nodo minatore" o più comunemente Miner. I miner quindi forniscono la potenza computazionale del proprio computer per validare e verificare le transazioni. Questi fanno a gara, competono fra loro per validare per primi una transazione.

Perché il primo Miner che risolve correttamente il blocco riceverà in premio dei bitcoin. Questo è l’unico modo con cui nuovi bitcoin vengono messi in circolazione, ed è anche per questo motivo che i nodi validatori vengono chiamati miner. Data questa caratteristica di estraibilità di bitcoin e la sua scarsità di pezzi disponibili, posta a 21.000.000 di bitcoin, bitcoin può essere considerato l’equivalente digitale dell’oro.

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